Il Progetto Esercito-Studenti alla Cannizzaro-Galatti. La Pace dei Camposanti

Era perlomeno dal 1942 che nel cortile dell’Istituto Comprensivo “Cannizzaro-Galatti” di Messina non si teneva una parata bellico-musicale con la partecipazione obbligatoria di bambini e preadolescenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria. L’occasione odierna rientra nel progetto “Esercito Studenti Uniti nel Tricolore” indetto dalla Brigata “Aosta”, il reparto d’élite di stanza in Sicilia integrato nel dispositivo di pronto intervento terrestre della NATO, in collaborazione con diversi istituti della provincia di Messina.
L’obiettivo generale del “progetto” – come si legge nel comunicato della Brigata “Aosta” è quello di “promuovere tra i giovani l’identità nazionale” e “ricordare quegli uomini nati tra il 1874 e il 1899 che tra gli angusti spazi delle trincee e le imponenti cime dei monti contribuirono in maniera decisiva all’unità nazionale, sacrificandosi con generosità e coraggio”. Una doppia mistificazione storico-sociale, quella dell’Esercito e di quei dirigenti scolastici che in violazione del dettato costituzionale e con ordini di servizio palesemente illegittimi hanno imposto le attività musico-militare ai propri docenti e alunni.
La Prima Guerra Mondiale fu un’immane  carneficina (“un’inutile strage” la definì Papa Benedetto XV nella sua lettera ai Capi di stato belligeranti l’1 agosto 1917) e decine di migliaia di giovanissimi soldati italiani furono mandati e (poi vigliaccamente abbandonati) al massacro da inetti e corrotti ufficiali e comandanti dell’Esercito, in una delle pagine più nere della storia post-unitaria d’Italia. Inverosimile e scandaloso parlare poi parlare di “identità nazionale” nelle scuole italiane dove a ormai uno studente su cinque – i figli di migranti ma nati e cresciuti in Italia – è stata negata dal Parlamento l’acquisizione della cittadinanza (e dei diritti che ne derivano) con lo ius soli.
Nei giorni dell’escalation bellica in Siria e in Medio oriente forze armate e istituzioni scolastiche stringono inedite alleanze pseudo-culturali, con tanto di “monitor” tra gli studenti di agenti DIGOS e della scientifica e finanche i Carabinieri. Per noi che operiamo ininterrottamente da 34 anni in questo istituto è stata sicuramente una delle giornate più tristi e dolorose della nostra carriera di insegnanti ed educatori pacifisti, antimilitaristi e nonviolenti.
Fortunatamente cresce però tra gli insegnanti, gli studenti e i genitori la consapevolezza sul dilagante processo di militarizzazione dell’educazione e del sapere nel nostro paese e i suoi diversissimi pericoli sociali, politici, economici, culturali. E siamo orgogliosi di rivendicare il nostro diritto-dovere all’obiezione e al rifiuto di questi vergognosi spettacoli di manipolazione della verità e delle coscienze.

Pubblicato in Stampalibera.it il 17 aprile 2018, http://www.stampalibera.it/2018/04/17/il-progetto-esercito-studenti-alla-galatti-cannizzaro-la-pace-dei-camposanti-di-antonio-mazzeo/

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